Dal 1° giugno, dopo un ventennio dalla proposta della Commissione europea di voler creare un brevetto comunitario, a più di 10 anni dal ricorso alla cooperazione rafforzata per istituire la tutela brevettuale unitaria e dall’adozione della corrispondente normativa, si è giunti all’istituzione del “brevetto europeo con effetto unitario” il quale fornisce protezione unica sui titoli di proprietà intellettuale, contemporaneamente, in tutti i Paesi Europei che abbiano ratificato l’Accordo, al momento del deposito della domanda presso l’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO). Difatti è quest’ultimo a rilasciare il brevetto unitario.
Gli utenti attraverso l’espletamento di una sola procedura, così da ridurre costi e tempo, potranno ricevere protezione, essere assoggettati ad un’unica tassa di rinnovo e nella stessa valuta, oltre a poter intentare cause a livello europeo dinnanzi al Tribunale unificato dei brevetti (Upc). Attraverso quest’ultimo si creerà un sistema accentrato per i brevetti, con possibilità di intentare cause a livello europeo.
Il concetto di “unitarietà” del titolo di privativa, non va a limitarsi al processo di rilascio del brevetto, ma si declina in ogni fase giuridicamente rilevante della vita dello stesso. In sostanza, la durata, la cessione e qualsiasi decisione del Giudice saranno condivise in tutti i Paesi in cui opera il Brevetto Unitario.
La protezione, difatti, si avrà soltanto nei Paesi UE che abbiano ratificato l’Accordo Tub (soltanto 17 paesi UE), oltre a quelli che lo ratificheranno (in prospettiva, finora, altri 7 Paesi) consentendo di allargare la copertura al territorio di quasi tutta l’Unione Europea. Ciò comporterà diverse generazioni di brevetti unitari con una diversa copertura territoriale in base al numero di ratifiche dell’Accordo TUB che si susseguiranno, detta copertura resterà invariabile per tutta la durata del brevetto, cioè 20 anni. Tocca precisare, che il brevetto unitario non sostituisce la tutela brevettuale oggi già esistente a livello nazionale (in Italia presso l’UIBM) ed europeo (presso l’EPO), ma si affianca alla stessa.
In merito al contenzioso è competente il Tribunale Unificato dei Brevetti, dal 1° giugno, sia per le cause in materia di brevetti europei, che per i brevetti europei con effetto unitario. La Corte di Prima Istanza con sezione centrale si trova a Parigi, mentre una sezione distaccata è stata allocata a Monaco di Baviera, entrambe già operative. In merito alla Corte di appello essa ha sede a Lussemburgo. Il 26 giugno, con orgoglio per la nostra nazione, il Comitato Amministrativo TUB ha istituito una seconda sede distaccata a Milano, la quale però sarà operativa da giugno 2024. Milano deciderà sui seguenti brevetti: farmaceutica (esclusi i brevetti con certificati complementari di protezione, i più diffusi), agroalimentare, fitosanitario e moda (abbigliamento e calzature). Anche se con questi limiti, queste tipologie di brevetti sono tra quelle che creano più contenzioso. Lo stesso sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando ad Assolombarda, ha affermato che l’assegnazione della terza sede del Tub è un segnale importante per il territorio, che «deve spingerci a chiedere, assieme al Governo, un ampliamento delle deleghe finora assegnate», difatti sarà possibile rivedere le competenze (nel 2026).
L’instaurazione del Tub comporterà, probabilmente, l’accorpamento sotto la stessa ala di tutti i servizi di consulenza correlati al contenzioso. Questo deve spingere i professionisti del settore ad essere pronti nell’offrire consulenze ai clienti e alle imprese richiedenti, dato che detto “Accordo” rivoluzionerà il sistema di tutele dei titoli di privativa a livello unionale. Ciò creerà sia controversie a livello europeo, sia una stretta collaborazione con i tecnici del settore il cui ruolo sarà di fondamentale importanza, soprattutto in questa fase embrionale.