Il Comitato Agevolazioni per l’amministrazione del Fondo 295/73 e del Fondo 394/81 (SIMEST) ha recentemente pubblicato la circolare operativa n.1/394/2024 che fornisce alle imprese dettagli e linee guida per accedere a finanziamenti a tasso agevolato con quota a fondo perduto, massimizzando le loro possibilità di investimento nei mercati africani.
SIMEST è una società italiana che fa parte del Gruppo Depositi e Prestiti, partecipato a maggioranza dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per sostenere le imprese italiane nei loro processi di internazionalizzazione. L’obiettivo principale di SIMEST è fornire supporto finanziario per agevolare l’espansione delle aziende italiane nei mercati esteri, contribuendo così alla crescita e alla competitività internazionale del tessuto imprenditoriale italiano.
Per promuovere lo sviluppo delle imprese italiane sui mercati internazionali, SIMEST offre una serie di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto. Questi strumenti sono progettati per supportare diverse esigenze aziendali, promuovendo gli investimenti nei mercati esteri e migliorando la competitività delle imprese che esportano bene e servizi.
I finanziamenti SIMEST possono essere utilizzati in vari settori e per diverse finalità, tra cui studi di fattibilità per valutare le opportunità di investimento all’estero, consulenze specialistiche per l’export, partecipazione a fiere e mostre fuori dall’Unione Europea, programmi di inserimento sui mercati extra Ue per avviare le prime strutture commerciali e investimenti in attrezzature tecnologiche.
Il decreto-legge n. n. 89/2024 – noto come DL Infrastrutture, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 giugno 2024 – aveva infatti previsto un incremento dei fondi rotativi a sostegno delle imprese italiane presenti in Africa. L’iniziativa è collegata al Piano Mattei elaborato a gennaio di quest’anno dal governo, che coinvolge almeno nove Paesi africani in progetti pilota, tra cui Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Costa d’Avorio, Etiopia, Kenya, Repubblica Democratica del Congo e Mozambico.
Attraverso i fondi rotativi si intendono sostenere gli investimenti produttivi e commerciali, con un’attenzione particolare alla digitalizzazione, alla sostenibilità e alle spese per la formazione e l’inserimento del personale locale nelle aziende. A partire dal 25 luglio 2024 le imprese italiane potranno sfruttare queste opportunità, migliorando la loro competitività e incrementando al contempo gli investimenti strategici in Africa.
Le linee guida indicano le condizioni per ricevere i finanziamenti agevolati. L’impresa richiedente deve essere stabilmente presente, esportare o approvvigionarsi nel continente africano. In alternativa, deve essere stabilmente fornitrice di imprese italiane provviste di questi requisiti.
Le imprese beneficiarie, intanto, devono avere un fatturato export pari ad almeno il 5% del totale, come risultante dall’ultimo bilancio. Tra le varie alternative, poi, possono dimostrare di essere stabilmente presenti in almeno un Paese africano. Per esempio, se l’impresa ha una sede commerciale o produttiva attiva da almeno sei mesi rispetto alla data di presentazione della domanda (come provato da visura camerale o altra documentazione, anche fiscale).
Resta comunque possibile aderire al finanziamento con sede commerciale o produttiva da meno di sei mesi o non attiva alla presentazione della domanda, l’impresa deve fornire evidenza della costituzione o operatività della stessa entro la data della prima erogazione, anche formalizzando un impegno con SIMEST.
Ancora, l’impresa richiedente può partecipare al bando se realizza esportazioni di beni e servizi verso uno o più Paesi africani in misura non inferiore al 2% del fatturato totale oppure se realizza importazioni di materie prime strategiche e altri prodotti (come beni intermedi e finali, beni strumentali e altre materie prime) da uno o più Paesi africani in misura non inferiore al 2% del fatturato totale.
Se l’impresa non ha questi requisiti, può ugualmente partecipare al bando se ha almeno un 10% del fatturato totale (come provato dall’ultimo bilancio), derivante da operazioni di fornitura risultanti da specifici contratti/ordini commerciali stipulati prima della data di presentazione dell’istanza, verso una o più imprese italiane con i requisiti richiesti.
Sul sito internet di SIMEST si legge che l’importo massimo finanziabile è il minore tra:
I finanziamenti della durata di 6 anni (composti da un periodo di preammortamento di due anni e un periodo di rimborso di quattro) saranno concessi ad un tasso agevolato del 0,511%. Interessante la previsione di una quota di finanziamento concessa a fondo perduto, che varia in base a dove si trovi la sede operativa della società finanziata.
Il DL infrastrutture mira, infatti, a favorire gli investimenti nel continente africano da parte delle aziende collocate in Abruzzo, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. A queste ultime è infatti concesso a fondo perduto il 20% dell’importo finanziato, per un massimo di 200.000 euro.
Per le imprese operative in altre regioni, invece, la quota sarà pari al 10% dell’importo finanziato, con un massimo di 100.000 euro.
Entrambe le quote sono soggette ai limiti del plafond de minimis disponibile per l’impresa, ossia alla normativa europea limitativa gli aiuti di Stato.
Dalle ore 09:00 del 25 luglio 2024 è possibile accedere al Portale per la compilazione e presentazione delle richieste di finanziamento relative sia al nuovo strumento “Potenziamento dei mercati africani”.