La normativa consente alle imprese che investono in Sicilia di introdurre benefici fiscali, esenzioni, detrazioni, deduzioni e incentivi per sostenere gli investimenti nelle aree interne o in ritardo di sviluppo nel territorio della Regione Siciliana. Si tratta della “fiscalità di vantaggio”, strumento già riconosciuto dalla normativa UE e applicato in altre regioni del Mezzogiorno.
Con il nuovo decreto legislativo viene riconosciuta anche la possibilità di attribuire incentivi e contributi in convenzione con l’Agenzia delle Entrate, nel rispetto della normativa unionale sugli aiuti di Stato. Strumento quest’ultimo, di particolare interesse per gli investitori, atteso che i regimi agevolativi di sviluppo, programmati in convenzione con l’Agenzia delle Entrate, garantiscono sicurezza giuridica e compatibilità con la disciplina UE, evitando rischi di concorrenza sleale.
Il nuovo assetto normativo consentirà di erogare contributi specifici o incentivi in accordo con l’Agenzia delle Entrate, appositamente progettati per sostenere start‑up, nuovi investimenti sostenibili e innovazione, con tempi più brevi e procedimenti semplificati.
Con la modifica alle disposizioni di attuazione in materia finanziaria sarà possibile accedere a:
L’iniziativa si inserisce nel quadro dell’accordo siglato nel 2021 tra Governo e Regione Siciliana, con l’ambizione di rendere il territorio più attrattivo per investitori italiani ed esteri.
La concreta attuazione consentirà a cittadini e imprese europee ed extra-europee insediate nel territorio siciliano di accedere a significative agevolazioni tributarie, con importanti vantaggi fiscali anche ai cittadini stranieri disposti a trasferirsi in Sicilia.
La riforma fiscale rappresenta un’opportunità di rilievo per rilanciare il tessuto economico della Sicilia che diventa un polo di investimento più interessante attraverso condizioni fiscali più favorevoli, maggiore semplicità normativa e stabilità, elementi fondamentali per attrarre imprese e rilanciare il tessuto produttivo.