Con l’introduzione del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) (D.lgs. n. 14/2019) che ha emendato gli articoli 2086, 2257, 2380 bis e 2475 del Codice Civile, i principi e le regole sugli adeguati assetti sono stati di fatto estesi a tutte le società ed agli imprenditori individuali: l’art. 3 del CCII impone all’imprenditore di predisporre assetti organizzativi, amministrativi e contabili, adeguati alla natura ed alle dimensioni dell’impresa, ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi e della perdita di continuità aziendale, nonché dell’assunzione di idonee iniziative per il superamento dello stato di crisi.
Il riformato art. 2086 del Codice Civile prevede che l’imprenditore, ove operi in forma societaria o collettiva, abbia il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.
Pertanto, analizzando in questa sede, più specificatamente, alcuni aspetti relativi alla gestione delle risorse umane e dei dipendenti, che consenta, dal punto di vista organizzativo, la chiara, precisa e puntuale indicazione dei principali fattori di rischio, anche potenziali, che incombono sull’esercizio dell’attività di impresa e, allo stesso tempo, il costante monitoraggio, mediante l’adozione di:
1) l’Organigramma aziendale;
2) un Mansionario;
3) una progettazione della struttura organizzativa che garantisca il rispetto della competenza delle funzioni.
Il punto di partenza riguarda, ad ogni modo, la consapevolezza da parte delle PMI delle proprie risorse umane. Una delle principali sfide per le piccole imprese è quella di attrarre e trattenere talenti qualificati; quindi, è essenziale investire nella gestione delle risorse umane. Ciò può includere lo sviluppo di programmi di formazione e sviluppo, la creazione di piani di carriera e la promozione di un ambiente di lavoro positivo e inclusivo. Investire nelle persone migliorerà la motivazione, la produttività e la fedeltà dei dipendenti, consentendo alle PMI di avere un vantaggio competitivo.
In secondo luogo, le PMI dovrebbero mettere in atto una struttura gerarchica chiara e definire chiaramente i ruoli e le responsabilità dei dipendenti. Questo aiuterà a ridurre la confusione e la sovrapposizione di compiti, migliorando l’efficienza e la comunicazione all’interno dell’azienda. Definire le responsabilità dei dipendenti consentirà loro di concentrarsi sulle specifiche aree di competenza e di assumersi la piena responsabilità delle proprie attività.
Le PMI dovrebbero adattare e regolare i propri assetti organizzativi in base alle mutevoli esigenze e alle sfide del mercato. È importante che queste aziende siano flessibili e reattive ai cambiamenti esterni, in modo da poter adattare le proprie strutture e strategie di conseguenza. Monitorare costantemente il contesto economico e mantenere un occhio sulle tendenze del settore permetterà alle PMI di adottare misure preventive e di prepararsi alle eventuali crisi o sfide future.
Sotto il punto di vista amministrativo dovranno adottare ed utilizzare strumenti e sistemi di pianificazione e controllo orientato alla previsione del rischio ed alla gestione, unitamente alle tecnologie e sistemi informativi appropriati al fine di semplificare le operazioni e migliorare la comunicazione interna. L’implementazione di software e piattaforme di gestione aziendale può agevolare il flusso di informazioni tra i dipendenti, ridurre gli errori e facilitare il monitoraggio delle performance. L’accesso efficiente alle informazioni consentirà alle PMI di prendere decisioni più informate e tempestive
I modelli organizzativi non possono essere standard ma “fatti su misura” dell’azienda che li adotta, ciò comporta per l’impresa, nell’adozione dei propri modelli, motivi le proprie scelte in concreto sulla base di criteri oggettivi.
Sul punto, il Tribunale di Roma, con provvedimento del 24 settembre 2020 ha ritenuto che le scelte di carattere organizzativo afferiscano al merito della gestione e come tali non sono sindacabili “a meno che non siano irrazionali o irragionevoli e siano ab origine connotate da imprudenza, tenuto conto del contesto in cui sono state adottate, e non siano state accompagnate dalle verifiche imposte dalla diligenza richiesta dalla natura dell’incarico”
In conclusione, le PMI, seppure per dotarsi di adeguati assetti organizzativi dovranno sostenere i relativi investimenti, possono migliorare la propria performance attraverso un adeguato assetto organizzativo. Investire nelle risorse umane, definire ruoli e responsabilità, utilizzare tecnologie appropriate, creare una cultura aziendale forte e adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato sono tutti aspetti fondamentali per garantire il successo a lungo termine delle PMI.
L’implementazione di queste strategie aiuterà le PMI a sfruttare appieno il loro potenziale e ad adattarsi in modo efficace alle sfide del mercato in continua evoluzione.