La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto interessanti novità in materia di fisco, agevolazioni e finanziamenti. Dalla proroga del credito di imposta ZES Mezzogiorno, anche per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura, alla conferma con alcune novità, delle disposizioni del Fondo di Garanzia PMI, al rifinanziamento della Nuova Sabatini.
Tra le varie, è approdata in Gazzetta Ufficiale (Legge n. 207/2024) anche la nuova versione del bonus Transizioni 5.0, l’assegnazione agevolata di beni ai soci e l’estensione del reverse charge.
Principali novità fiscali
- Prorogata la riduzione, dal 10% al 5%, dell’imposta sostitutiva sui premi di risultato o di partecipazione agli utili e confermata, sempre per il triennio 2025-2027, la soglia di esenzione per i fringe benefit (1.000 euro per lavoratori senza figli; 2.000 euro per quelli con figli).
- Introdotta l’IRES premiale con riduzione di 4 punti dell’aliquota IRES per le imprese che reinvestono l’80% degli utili, di cui almeno il 30% per investimenti in beni 4.0 e 5.0, e che incrementano le assunzioni lavoratori dell’1%.
- Viene riproposta l’assegnazione agevolata di beni (immobili o mobili registrati) ai soci. Il termine per gli atti di assegnazione o cessione agevolata è fissato al 30 settembre 2025, a condizioni che tutti i soci risultino iscritti, ove previsto, nel libro dei soci alla data del 30 settembre 2024 o siano iscritti entro 30 giorni dal 1° gennaio 2025 (entrata in vigore della legge di Bilancio 2025), in forza di trasferimento con data certa anteriore al 1° ottobre 2024. Tale misura si applica anche alle società che si trasformano in società semplici entro il 30 settembre 2025. Da segnalare che i soci assegnatari non subiscono la presunzione di distribuzione prioritaria degli utili.
- Estensione del meccanismo di reverse charge: prevista l’applicazione dell’inversione contabile (reverse charge) per i servizi resi tramite contratti di appalto, subappalto o affidamento, con utilizzo prevalente di manodopera e beni strumentali del committente, a favore di imprese che operano nel settore del trasporto, movimentazione merci e logistica.
L’efficacia della norma è subordinata al rilascio di un’autorizzazione da parte del Consiglio dell’Unione Europea; nelle more, il prestatore e il committente possono optare per un regime transitorio in cui il committente paga l’IVA in nome e per conto del prestatore e quest’ultimo è solidalmente responsabile dell’imposta dovuta.
Nel caso di IVA non dovuta, il diritto al rimborso spetta al committente, a condizione che dimostri l’effettivo versamento dell’imposta.
- IVA sulle prestazioni di formazione: le prestazioni di formazione fornite a soggetti autorizzati alla somministrazione di lavoro diventano imponibili ai fini IVA. Per comportamenti pregressi non saranno richiesti rimborsi IVA purché non siano stati emessi atti divenuti definitivi. Le controversie pendenti possono essere definite con il pagamento agevolato della maggiore IVA accertata, senza interessi o sanzioni.
Altre novità di rilievo
- Viene potenziato il bonus Transizione 5.0 con la semplificazione delle procedura, tra le modifiche la cumulabilità con altri incentivi e l’unificazione dei primi due scaglioni per investimenti fino a 10 milioni, con estensione delle aliquote del 35%, 40% e 45%, previste in precedenza solo per investimenti fino a 2,5 milioni.
- Previsto il rifinanziamento della “Nuova Sabatini” e il sostegno alla filiera delle fibre tessili naturali e riciclate.
- Rifinanziamento del credito d’imposta ZES unica nel Mezzogiorno, anche per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura.