Lo scorso 22 novembre, attraverso un comunicato del Ministero dell’Ambiente, è stata annunciata l’approvazione ufficiale da parte della Commissione Europea del cd. Decreto CER, riguardante i nuovi contributi ministeriali per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili: fotovoltaico, eolico, idroelettrico e biomasse.
Il Mattm ha, inoltre, fornito una presentazione del Decreto CER.
Il decreto è finalizzato a fornire un aiuto concreto per la creazione di nuove comunità energetiche rinnovabili e le configurazioni di autoconsumo, al fine di proseguire gli obiettivi di decarbonizzazione del 2030 imposti dall’Unione Europea. Inoltre, sono previsti incentivi per 5,7 miliardi dei quali 2,2 provenienti dai fondi PNRR.
Il Decreto attuativo di incentivazione, come definito all’art. 8 del Dlgs. 199/2021, prevede due misure:
Il decreto prevede una tariffa vantaggiosa sul quantitativo di energia consumato dagli autoconsumatori cioè i clienti finali che generano energia elettrica da fonti rinnovabili per il proprio consumo e dalle comunità energetiche rinnovabili cioè dai soggetti giuridici che permettono ai cittadini, alle piccole imprese e alle autorità locali di produrre, gestire e consumare la propria energia elettrica), pagata su un periodo di 20 anni con decorrenza dalla data di entrata in esercizio dell’impianto.
La tariffa incentivante è costituita da una Parte fissa + Parte variabile.
La parte fissa varia in funzione della taglia dell’impianto, la parte variabile in funzione del prezzo di mercato dell’energia (Pz).
La tariffa incentivante aumenta al diminuire della potenza degli impianti e al diminuire del prezzo di
mercato dell’energia (Pz).
Questo incentivo è rivolto a tutto il territorio nazionale, dai piccoli comuni alle città metropolitane, anche se è prevista una maggiorazione tariffaria per gli impianti ubicati nelle Regioni del Centro e Nord Italia
La domanda di incentivazione al GSE deve essere presentata entro 120 giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti.
Il decreto CER ha previsto una sovvenzione che copre fino al 40% dei costi ammissibili in relazione all’investimento per la realizzazione di un nuovo impianto CER o per il potenziamento di un impianto già esistente. Questo contributo è rivolto ai piccoli Comuni con meno di 5000 abitanti.
Questa misura è finanziata con un contributo di 2,2 miliardi provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con l’obiettivo di realizzare una potenza complessiva di almeno 2 Gigawatt fino al 30 giugno 2026.
I due benefici sono cumulabili, ciò vuol dire che chi ha ottenuto il contributo a fondo perduto, potrà chiedere di cumularlo con l’incentivo in tariffa.
Il decreto legislativo n. 199 del 2021 stabilisce che l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da impianti FER e inseriti in configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia, può essere riconosciuta a:
Chi vorrà accedere alle agevolazioni dovrà seguire cinque step:
La domanda al GSE va presentata entro 90 giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti installati tramite il sito ufficiale del GSE (Gestore dei servizi energetici). Tale domanda deve essere presentata con tutta la documentazione prevista per la verifica del rispetto dei requisiti per l’accesso ai sostegni sulla base delle regole operative che saranno fissate con un decreto del ministero da approvare entro 30 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento. Inoltre, è possibile richiedere al GSE una verifica preliminare di ammissibilità dei progetti: verifica volontaria e non necessaria per accedere agli incentivi.
Le spese ammissibili all’incentivo sono:
È importante evidenziare che le ultime 4 voci sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento.
Le spese di cui sopra sono ammissibili nel limite del costo di investimento massimo di riferimento pari a: