
Tra le misure più interessanti per le imprese, previste nella prossima Legge di Bilancio 2026 in fase di approvazione parlamentare, spicca il ritorno dell’iperammortamento: un incentivo fiscale diverso rispetto ai crediti d’imposta “Transizione 4.0 e 5.0” che punta a stimolare gli investimenti in beni strumentali green e nelle tecnologie per la produzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo, attraverso una pianificazione fiscale più conveniente nel tempo a determinate condizioni.
L’articolo 95 della Manovra prevede una maggiorazione del costo fiscale di acquisizione dei beni strumentali nuovi, ai soli fini della determinazione delle quote di ammortamento o dei canoni di locazione finanziaria.
La misura è valida per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026, con termine fino al 30 giugno 2027, a condizione che entro il 31 dicembre 2026 l’ordine sia accettato dal fornitore e venga versato un acconto almeno pari al 20% del costo.
I beneficiari sono i soggetti titolari di reddito d’impresa in regola con gli obblighi contributivi e con l’applicazione della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il beneficiario dovrà comunicare i dati degli investimenti tramite la piattaforma del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) e conservare la perizia o l’attestazione tecnica che certifichi le caratteristiche tecniche del bene strumentale e di interconnessione aziendale.
L’agevolazione è ammessa sia per gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali, di cui agli Allegati A e B della Legge n. 232/2016, sia per l’acquisto di beni strumentali destinati
Nel caso di investimenti finalizzati a obiettivi di transizione ecologica, ivi compresa la riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva, sono previsti ulteriori incrementi della maggiorazione con una quota di ammortamento incrementale fino al 220% del costo di acquisizione.
Il nuovo incentivo integra la logica “4.0” con quella green al fine di incentivare gli impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili e l’efficienza energetica interconnessa alla rete aziendale.
Per un adeguato approccio sistematico all’incentivo è opportuno munirsi di adeguata documentazione tecnica, valutando l’impatto fiscale della misura nella realtà aziendale. Resta inteso che le imprese con margini ridotti di utili, o con una previsione di perdita, non avrebbero la possibilità di ripartire il costo maggiorato e rischierebbero di disperdere il vantaggio fiscale.