Al fine di attuare il PNRR, nel quadro delle cd. “riforme abilitanti”, il Governo italiano ha assunto l’impegno di procedere alla revisione dell’attuale Codice dei contratti pubblici. È stata approvata, pertanto, la Legge 21 giugno 2022, n. 78 recante “Delega al Governo in materia di contratti pubblici”, in vigore dal 9 luglio scorso.
La riforma “si concreta nel recepire le norme delle tre Direttive UE (2014/23, 24 e 25), integrandole esclusivamente nelle parti che non siano self executing e ordinandole in una nuova disciplina più snella rispetto a quella vigente, che riduca al massimo le regole che vanno oltre quelle richieste dalla normativa europea, anche sulla base di una comparazione con la normativa adottata in altri Stati membri dell’Unione europea. Da tenere in particolare considerazione – per la loro rilevanza sul piano della semplificazione – le discipline adottate in Germania e nel Regno Unito”.
L’articolo 1 della legge in esame reca la norma di delega al Governo in materia di contratti pubblici. In particolare, con tale disposizione il Governo è delegato ad adottare, entro il 9 gennaio 2023, uno o più decreti legislativi al fine di adeguare la disciplina dei contratti pubblici al diritto europeo e ai principi espressi dalla giurisprudenza della Corte costituzionale e delle giurisdizioni superiori, interne e sovranazionali, nonché di razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
Nella medesima disposizione viene previsto un elenco di principi e di criteri direttivi a cui i decreti legislativi dovranno conformarsi, tra i quali si segnalano:
La legge delega in esame prevede, inoltre, che il Governo possa avvalersi del Consiglio di Stato per redigere gli schemi dei decreti legislativi, secondo quanto previsto dall’articolo 14 del RD 26 giugno 1924, n. 1054 (Testo unico delle leggi sul Consiglio di Stato); quest’ultimo può avvalersi di magistrati di tribunale amministrativo regionale, di esperti esterni e rappresentanti del libero foro e dell’Avvocatura generale dello Stato, a titolo gratuito e senza diritto al rimborso delle spese.
Ciò comporterebbe una riduzione dei tempi di approvazione dei decreti in quanto sugli schemi redatti dal Consiglio di Stato non sarebbe più necessario il parere dello stesso.
Si segnala, infine, che entro il mese di giugno 2023 è prevista l’entrata in vigore di tutti i provvedimenti attuativi per la revisione del sistema degli appalti pubblici, a partire dal regolamento generale ed entro il mese di dicembre 2023 è previsto il pieno funzionamento del sistema nazionale di e-procurement.