Ė stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio 2022 il decreto Sostegni ter (D.L. n. 4/2022), recante “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico”.
Il provvedimento si compone di 33 articoli ed è suddiviso in 5 Titoli:
– Titolo I – Sostegno alle imprese e all’economia in relazione all’emergenza Covid-19;
– Titolo II – Regioni ed enti territoriali;
– Titolo III – Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica;
– Titolo IV – Altre misure urgenti;
– Titolo V – Disposizioni finali e finanziarie.
Di seguito le più rilevanti novità in tema di misure di sostegno a favore delle imprese.
L’art. 1 prevede un doppio intervento a favore delle sale da ballo, discoteche e locali assimilati chiusi per decreto fino a fine gennaio.
In particolare, il comma 1 stanzia 20 milioni di euro a favore delle attività chiuse al 27 gennaio 2022 (data di entrata in vigore del presente decreto) in conseguenza delle misure di prevenzione adottate ai sensi dell’art. 6, comma 2, del D.L. n. 221/2021.
Al comma 2, invece, si prevede – per i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, aventi il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato, le cui attività sono vietate o sospese fino al 31 gennaio 2022 ai sensi dell’art. 6, comma 2, del D.L. n. 221/2021 – la sospensione dei versamenti:
– delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, che i predetti soggetti operano in qualità di sostituti d’imposta, nel mese di gennaio 2022;
– relativi all’IVA in scadenza nel mese di gennaio 2022.
L’art. 2 riconosce un contributo a fondo perduto a favore delle imprese di commercio al dettaglio di cui ai seguenti codici della classificazione delle attività economiche ATECO 2007: 47.19, 47.30, 47.43, 47.5 e 47.6, 47.71, 47.72, 47.75, 47.76, 47.77, 47.78, 47.79, 47.82, 47.89 e 47.99.
Il contributo spetta esclusivamente alle imprese con un ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni di euro, che hanno subito una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019.
L’ammontare del contributo a fondo perduto è determinato in misura pari all’importo ottenuto applicando una percentuale pari alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei medesimi ricavi riferiti al periodo d’imposta, come segue:
– 60%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 non superiori a 400.000 euro;
– 50%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a 400.000 euro e fino a un milione di euro;
– 40%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a un milione di euro e fino a 2 milioni di euro.
Al fine di ottenere il contributo a fondo perduto, le imprese dovranno presentare, esclusivamente in via telematica, un’istanza al Ministero dello Sviluppo economico, nei termini e secondo le modalità che saranno definiti da un provvedimento dello stesso Ministero.
Bonus rimanenze di magazzino
L’altra misura a favore delle imprese commerciali è prevista al comma 3 dell’art. 3.
La disposizione, in particolare, estende – limitatamente al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 – il credito d’imposta rimanenze di magazzino, di cui all’art. 48-bis D.L. n. 34/2020, alle imprese operanti nel settore del commercio dei prodotti tessili, della moda, del calzaturiero e della pelletteria che svolgono attività identificate dai codici 47.51, 47.71, 47.72 della classificazione delle attività economiche ATECO 2007.
Bonus locazioni immobili ad uso non abitativo
L’art. 5 ripropone il credito d’imposta locazioni di cui all’art. 28 del D.L. n. 34/2020.
Il bonus spetta – in relazione ai canoni versati con riferimento a ciascuno dei mesi da gennaio 2022 a marzo 2022 – alle imprese del settore turistico che abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi del mese di riferimento dell’anno 2022 (gennaio-febbraio-marzo) di almeno il 50% rispetto al medesimo mese del 2019.
La fruizione del bonus è subordinata alla presentazione di apposita autodichiarazione all’Agenzia delle Entrate attestante il possesso dei requisiti e il rispetto delle condizioni e dei limiti previsti dalle Sezioni 3.1 “Aiuti di importo limitato” e 3.12 “Aiuti sotto forma di sostegno a costi fissi non coperti” della Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final.
Ammortizzatori sociali agevolati
L’art. 7, invece, prevede l’esonero, dal 1° gennaio al 31 marzo 2022, dal pagamento della contribuzione addizionale di cui all’art. 5 (per la CIGO e per la CIGS) e all’art. 29, comma 8 (per il Fondo di integrazione salariale), del D.lgs. n. 148/2015, a favore ai datori di lavoro dei seguenti settori, che sospendono o riducono l’attività ricorrendo agli ammortizzatori sociali:
Turismo: Alloggio (codici ATECO 55.10 e 55.20); Agenzie e tour operator (codici ATECO 79.1, 79.11, 79.12 e 79.90); Ristorazione: Ristorazione; Ristorazione su treni e navi (codi ATECO 56.10.5); Catering per eventi, banqueting (codici ATECO 56.21.0); Mense e catering continuativo su base contrattuale (codici ATECO 56.29); Bar e altri esercizi simili senza cucina (codici ATECO 56.30); Ristorazione con somministrazione (56.10.1); Parchi divertimenti e parchi tematici (codici ATECO 93.21); Stabilimenti termali (codici ATECO 96.04.20); Attività ricreative: Discoteche, sale da ballo night-club e simili (codici ATECO 93.29.1); Sale giochi e biliardi (codici ATECO 93.29.3); Altre attività di intrattenimento e divertimento (sale bingo) (codici ATECO 93.29.9); Altre attività: Trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e suburbane e altre attività di trasporti terrestri di passeggeri nca (codici ATECO 49.31 e 49.39.09); Gestione di stazioni per autobus (codici ATECO 52.21.30); Gestioni di funicolari, ski-lift e seggiovie se non facenti parte dei sistemi di transito urbano o suburbano (codici ATECO 49.39.01); Attività dei servizi radio per radio taxi (codici ATECO 52.21.90); Musei (codici ATECO 91.02 e 91.03); Altre attività di servizi connessi al trasporto marittimo e per vie d’acqua (codici ateco 52.22.09); Attività dei servizi connessi al trasporto aereo (codici ateco 52.23.00); Attività di distribuzione cinematografica, di video e di programmi televisivi (codici ateco 59.13.00); Attività di proiezione cinematografica. (codici ateco 59.14.00); Organizzazione di feste e cerimonie (codici ateco 96.09.05).
L’art. 10 – intervenendo sull’articolo 1, comma 1057 -bis, della legge di Bilancio 2021 (legge n. 178/2020), inserito dalla lettera b) del comma 44 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2022 (legge n. 234/2021) – modifica la disciplina del bonus investimenti beni materiali 4.0, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023.
In particolare, la disposizione prevede che per la quota superiore a 10 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione ecologica che saranno individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’economia e delle finanze, decreto ministeriale, il credito di imposta è riconosciuto nella misura del 5% del costo fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro.
Il Titolo III è interamente dedicato alle misure volte contenere il caro energia.
In particolare, l’art. 14 prevede che l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) provveda ad annullare, per il primo trimestre 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico.
All’art. 15, invece, è istituito un credito d’imposta del 20% delle spese sostenute per la componente energetica, acquistata ed effettivamente utilizzata, nel primo trimestre 2022 a favore delle imprese a forte consumo di energia elettrica di cui al decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 21 dicembre 2017 i cui costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media
dell’ultimo trimestre 2021 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, hanno subìto un incremento del costo per KWh superiore al 30% relativo al medesimo periodo dell’anno 2019, valutato anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall’impresa.
L’art. 27, comma 1, modifica l’art. 54 del D.L. n. 34/2020, che prevede che le Regioni, le Province autonome – anche promuovendo eventuali azioni di coordinamento in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome -, gli altri enti territoriali, le Camere di commercio possono adottare misure di aiuto, a valere sulle proprie risorse, ai sensi della sezione 3.1 del Quadro temporaneo di aiuti di Stato (Temporary Framework).
In particolare, con la modifica si recepisce i nuovi massimali fissati dalla Commissione europea con la sesta modifica del Temporary Framework, pubblicata dalla Commissione Europea il 18 novembre 2021.
Si ricorda che a seguito della pubblicazione della sesta modifica, il limite per gli aiuti di importo limitato (sezione 3.1) viene aumentato da 1,8 a 2,3 milioni di euro. Per le imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura il limite è stato portato a 345.000 euro e per le imprese operanti nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli a 290.000 euro.
È stato inoltre elevato da 10 a 12 milioni per impresa l’importo massimo degli aiuti di cui alla sezione 3.12 del Quadro temporaneo, cioè degli aiuti che possono contribuire alla copertura dei costi fissi non coperti dalle entrate per le imprese particolarmente colpite dalla crisi conseguente alla pandemia, con perdite di fatturato pari ad almeno il 30% nel periodo ammissibile (periodo compreso tra il 1° marzo 2020 e il 30 giugno 2022) rispetto allo stesso periodo del 2019.
Ai sensi del diritto europeo, per impresa deve intendersi “impresa unica” come definita nel regolamento “de minimis” n. 1407/2013.
Il comma 2 dell’art. 27 abroga l’art. 21 della legge n. 238/2021 (Legge europea 2019-2020), riguardante il regime IVA della call-off stock, l’operazione con cui un soggetto passivo trasferisce beni della sua impresa da uno Stato UE in un altro Stato membro per venderli, dopo l’arrivo a destinazione, a un acquirente già noto.
Con l’art. 28 si introduce una stretta sulle cessioni dei crediti fiscali.
In particolare, viene disposto che, dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, i bonus edilizi (ex articolo 121 del D.L. n. 34/2020) e i bonus anti Covid (ex articolo 122 del D.L. n. 34/2020) potranno essere ceduti una sola volta.
Tale limitazione è prevista anche per lo sconto in fattura: i fornitori e le imprese che fanno i lavori e che praticano lo sconto in fattura potranno recuperare lo sconto sotto forma di credito d’imposta e cederlo una sola volta ad altri soggetti, compresi banche e intermediari finanziari. Quest’ultimi soggetti però non avranno la possibilità di successiva cessione.
Ai sensi del comma 2, i crediti che, alla data del 7 febbraio 2022, sono stati precedentemente oggetto di una delle opzioni di cessione o sconto in fattura possono costituire oggetto esclusivamente di un’ulteriore cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, nei termini ivi previsti.
Tutti i contratti stipulati in violazione delle predette disposizioni saranno considerati nulli.